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Uluru

Uluru.
Uluru e' bella. O bello.
Non so se scrivere al femminile o al maschile.
Poco importa.
Uluru e' uno spettacolo unico.
Le popolazioni locali, aborigene, dicono che l' importante non sia scalarla.
Come molte persone credono.
La cosa importante e' ascoltarla.
Ascoltare cosa?
In un primo momento non ho capito cosa volessero dire, ammaliato dalla bellezza dura, selvaggia e pura di questa montagna sacra.
Quindi le ho camminato tutt'intorno, su un sentiero di 10 km.
Sotto il sole e il caldo del Red Centre australiano, ho ammirato la sua bellezza.
Una forma unica. Pareti lisce, levigate dagli agenti atmosferici che nel corso dei milleni hanno imperversato e continuano a farlo, su di essa.
Ho ascoltato il cinguettio dei migliaia di bengalini che volavano tutt'intorno.
Si. I bengalini.
Quegli uccellini che noi europei chiudiamo in gabbie minuscole, qui, hanno la possibilita' di volare indisturbati su un territorio vastissimo.
Tanto vasto che per raggiungere Uluru, da Perth, ho impiegato un mese.
Quattro settimane.
Trenta giorni.
Tredicimila km.

Quindi, come detto, le ho camminato intorno ed ho ascoltato.
Un ascolto attento.
Terminato il sentiero, ho poi deciso di gustarmi il tramonto dalla bauliera de "La Poderosa".
Quindi ho ascoltato e osservato.
Una volta ancora.
Quindi ho valutato e non ho potuto non sorridere, quando ho pensato a tutta la strada che ho fatto per arrivare in questo punto.
Nel qui ed ora di adesso.
Non i tredicimila km.
Una strada molto piu' lunga.
Una strada iniziata moltissimi anni fa quando ho cominciato a leggere i primi libri sull' Australia.
Una strada passata da un lavoro che mi piaceva.
Una strada passata dalle moltissime connessioni e relazioni avute.
Una strada passata dalla Scozia, diventata poi come una seconda casa.
Una strada passata dai moltissimi incontri fatti.
Una strada passata dalle numerosissime esperienze che, a distanza di tempo, mi hanno plasmato.
Una strada passata dal contatto intenso con la Natura.
Una strada passata dalla scoperta di nuove passioni.
Una strada passata dall' esaltazione dei miei pregi.
Una strada passata dall' accettazione dei miei difetti, sui quali cerco di lavorare quotidianamente.
Un strada passata da molte delusioni ma anche da infinite soddisfazioni.

Ho ascoltato. Osservato. Provato. Valutato.
Poi ho capito.
Uluru e' stato tutto questo.
Uluru e' stato un viaggio interiore.
Uluru e' stato un percorso nei meandri piu' profondi del mio essere.
Ed e' per questo che alla fine, quando le sue pareti stavano diventando dorate grazie ad un sole che tramontava, ho capito.
Uluru e' stato e continua ad esserlo un processo che, senza alcun dubbio, e' possibile chiamare Vita.